26/02/2012 - NAUTICA E OCCUPAZIONE: A ROMA, PARTICOLARE PREOCCUPAZIONE PER IL DATO GIOVANILE
Nel 2011 -25% per l’occupazione nella regione, Cremonesi e Zottola: dati preoccupanti, ma puntiamo su forme di incentivazione dello sviluppo. La crisi si abbatte sul settore nautico. -50% sulla produzione nel Lazio in termini di nautica e contenimento. In tutto il territorio della regione, le aziende dirette dislocate nelle cinque province sono 500, con 1.500 dipendenti; circa 2.000 le aziende di subfornitura con 4.000 dipendenti. Un settore che finora ha tenuto è ora in allarme. A rischio occupazione. Nel 2011, si è registrata una contrazione sul versante occupazionale di circa il 25%. Roma rispecchia il panorama regionale, attestandosi su un trend commisurato di pari livello. I dati del sistema camerale capitolino e regionale emersi, nell’ambito dell’incontro di presentazione dell’indagine sulla tassa di stazionamento tenutosi oggi al Big Blu, parlano chiaro. Tutto inizia con la crisi finanziaria, cominciata anni fa, che ha avuto significativi riflessi anche sul comparto nautico, in particolar modo sulla nautica da diporto: la parte che ha risentito degli effetti della congiuntura economica sfavorevole in maniera più massiccia perché rivolta ad una clientela che possiede capacità di spesa. Negli ultimi tre anni, il fatturato del comparto è sceso del 30%. Non conforta nemmeno il focus su Roma. Al 31 Gennaio 2012, sono 544 le imprese del settore nautico registrate alla Camera di commercio di Roma, su circa 806 di tutto il Lazio. La Capitale si attesta capofila dopo Latina (530 aziende). Ma anche qui, i dati sull’occupazione non consolano, in special modo se riferiti all’occupazione giovanile: -30%. “Un dato preoccupante”, commenta il Presidente della Camera di Commercio di Roma, Giancarlo Cremonesi. “Una logica conseguenza di come negli ultimi mesi, da Dicembre 2011 a Gennaio 2012, la stretta del credito alle imprese stia facendo danni devastanti”, continua. “E la tassa di stazionamento di cui tanto si parla non aiuta. Inoltre, c’è da dire che il settore, da sempre associato solo ed esclusivamente al lusso, alle grandi imbarcazioni, nei fatti comprende tutto: dai cantieri navali agli artigiani, a chi realizza gli arredi, le rifiniture delle barche, ecc…”. “Per rilanciare l’occupazione e spingere sulla leva dello sviluppo, - annuncia il Presidente della Camera di commercio di Latina e delegato dal sistema camerale laziale per il settore nautico, Vincenzo Zottola - come sistema camerale abbiamo messo a punto un protocollo d’intesa fra Lazio e Campania in grado di incentivare occupazione mediante supporto logistico”. “E vorrei dire - aggiunge - che, nonostante la crisi, il ‘sistema Lazio’, in sinergia con la Camera di commercio di Roma, è riuscito ad allestire un intero padiglione – il 7 - a Big Blu che valorizza compiutamente la nautica del territorio”. “Nonostante la crisi dilagante e le politiche fiscali di pressione sul settore, Big Blu, come manifestazione importante per il comparto, sta dimostrando di reggere sia in termini di aree espositive che di visitatori, confermando che la passione per il mare è un’attrattiva non solo dei livelli alti, ma anche di semplici curiosi e neofiti. Un segno di vitalità di un settore su cui va spinto l’acceleratore in termini di sviluppo, nell’ottica di un rilancio complessivo che deve essere immancabilmente supportato”, sottolinea Antonio Bruzzone, amministratore delegato Big Blu. All’interno del panorama dell’ ‘economia del mare’, il Lazio si contraddistingue nella cornice nazionale in materia per un’importante presenza di filiere produttive afferenti i comparti di:
- cantieristica navale, il comparto che esprime le migliori potenzialità di crescita e nuova occupazione, comprendente sia le attività di costruzione di imbarcazioni e natanti che la riparazione, la manutenzione e il rimessaggio. Il 7,3% delle imprese nazionali sono localizzate nel Lazio.
- pesca e piscicoltura, dove il 3,8% delle imprese nazionali è localizzato nel territorio laziale.
- industria della lavorazione e del confezionamento di prodotti ittici: qui le imprese laziali sono 3,7% del totale nazionale.
trasporti marittimi, dove le imprese laziali rappresentano il 9,1% del totale.
portualità commerciale (il porto di Civitavecchia movimenta 7 milioni 644 mila tonnellate di merci, Fiumicino 5 milioni 500 mila).
- mercato crocieristico (per il mercato delle crociere, il porto di Civitavecchia, primo in Italia e secondo nel Mediterraneo solo a Barcellona, registra 2 milioni 347 mila croceristi e 1 milione 950 mila tra sbarchi,imbarchi e transiti di croceristi).
portualità turistica stabilimenti balneari, dove il 7,9% delle strutture nazionali sono localizzate sul territorio laziale.