25/01/2014 - Toscana regione di camper
Prospettive di sviluppo importanti del turismo all’aria aperta se sostenute da investimenti programmazione e sinergie con i comuni, le associazioni e gli utenti per realizzare le infrastrutture necessarie. La Toscana ospita il più importante distretto industriale del caravanning dislocato fra le provincie di Firenze e Siena dove si realizza l’80% della produzione nazionale. La parte restante è realizzata in alcuni stabilimenti nel Lazio (Pomezia) e in Abruzzo (Atessa). I dati sono stati forniti da Gianni Brogini, che rappresentava l’Associazione Produttori Camper e Caravan (APC), nel corso dalla tavola rotonda “Esperienze e prospettive per lo sviluppo del turismo all’aria aperta in Toscana” che è svolta sabato 25 gennaio a CarraraFiere nell’ambito di Tour.it, il XII Salone del turismo itinerante e sostenibile. APC rappresenta 29 aziende con 1.500 dipendenti diretti ai quali si aggiungono 4.000 dipendenti della filiera plein air che complessivamente vale un fatturato di circa 500 milioni di euro. Una grande realtà che opera attraverso l’associazione per promuovere l’uso dei mezzi ricreazionali e il turismo sostenibile supportando il mercato e stimolando il potenziamento della ricettività en plein air che in Italia contava alla fine del 2012 circa 2.000 aree delle quali 179 in Toscana, terza regione per presenza di strutture dedicate all’accoglienza dei camperisti. È davvero molto ma c’è ancora tanto da fare se si vuole dare un futuro di sviluppo all’accoglienza di camper e caravan. “le difficoltà attuali per il comparto – ha sottolineato Brogini – sono di carattere contingente e non strutturale come testimoniano gli studi che abbiamo fatto realizzare da strutture specializzate e dunque dobbiamo investire per sostenere un movimento che rappresenta un valore importante per il turismo e per l’economia in generale”. Su questi obiettivi si sono sviluppati gli interventi dei rappresentanti del mondo della vendita, delle associazioni, della stampa e delle istituzioni oltre che di operatori che hanno fornito stimoli e proposte concrete. Paolo Bacci, dealer toscano nel settore dei camper e animatore di un vasto movimento di sensibilizzazione che ha già avviato progetti concreti di promozione, ha sostenuto nel suo intervento che “il turismo all’aria aperta è strettamente legato a una visione di qualità della vita e del tempo libero, dalla scelta di stare all’aria aperta e muoversi in autonomia. Per praticarlo e accogliere adeguatamente flussi turistici stranieri – ha sostenuto Bacci - è però necessario realizzare strutture di accoglienza diffuse e di qualità anche nelle zone meno toccate dal grande turismo puntando alla collaborazione con i piccoli comuni che possono scegliere questo tipo di turismo per dare nuovo impulso anche all’economia locale puntando sull’accoglienza e sulla valorizzazione delle eccellenze territoriali”. Concetto ripreso e ampliato da Guido Chiari presidente del Toscana Camper Club, intervenuto anche in rappresentanza di Actitalia, e da Piero Marenco presidente del camper Club “La Granda” impegnati nella realizzazione del progetto Roma-Canterbury, una spedizione di Camper che percorrerà in camper il tragitto che unisce le due città. Per Chiari “ci sono grandi spazi per stimolare il movimento come “il progetto pilota che consentirà ai camper di accedere al parco di san Rossore per visite guidate, un progetto che può diventare l’apripista di una fruizione intelligente dei parchi italiani” mentre per Marenco la collaborazione iniziata con la fruizione della via Francigena può proseguire facendo sistema e aumentando la fruibilità dei territori realizzando aree attrezzate e strutture in collaborazione con le istituzioni. Il professor Paolo Fiamma, docente presso il dipartimento d’ingegneria dell’università di Pisa ha illustrato lo studio già avviato per comprendere con strumenti scientifici e attraverso le testimonianze e la collaborazione dei camperisti, l’impatto economico del turismo itinerante sui territori. “Abbiamo realizzato una scheda che, se compilata puntualmente dai camperisti può aiutarci a comprendere il fenomeno camper anche dal punto di vista economico e non solo turistico e culturale. Stanno già emergendo elementi interessanti e contiamo su un numero sempre più elevato di risposte per dare forza alla nostra elaborazione. Tutti, italiani e stranieri, sono convinti che la Toscana sia una regione meravigliosa e puntano l’attenzione sui borghi e sull’ambiente, un patrimonio unico da vivere e valorizzare da parte di una comunità, quella dei camperisti che è sempre più numerosa”. Sulla necessità di aumentare e migliorare le aree di sosta si è soffermato Paolo Bertino, direttore di camperonline “perché la ricettività è essenziale per sostenere il movimento turistico che, per sua natura, cerca spazi ed ha sviluppato una sua capacità di comunicare attraverso la rete, caratteristica che può essere importante anche per chi deve programmare partendo dai contributi dell’utenza”. Interessante e molto applaudito il contributo di Francesca Ferrari che nella veste di Presidente di Terra Nostra per Pontremoli ha rappresentato Coldiretti e proponendo un panorama di operatori giovani, entusiasti e pieni di idee, pronti ad accogliere il turismo itinerante con una visione nuova e propositiva auspicando, nello stesso tempo, un’attenzione verso le aree più periferiche che hanno necessità di interventi sulla rete viaria e sulle infrastrutture. Maria Grazia Semprini ha invece illustrato un’iniziativa che ha coinvolto centinaia di mezzi sulla riviera adriatica riscuotendo apprezzamento e collaborazione anche da parte dei residenti oltre che delle istituzioni locali. Gli interventi conclusivi sono stati svolti da Maurizio Verona, vicesindaco di Stazzema, presidente dell’Unione di Comuni della Versilia che ha portato “l’esperienza positiva dei sette comuni della Versilia che, assieme a quello di Stazzema hanno aderito all’unione dei comuni della Versilia che ha permesso di mettere a punto un progetto Versilia 2020 che punta alla valorizzazione complessiva del territorio offrendo un programma completo e articolato di visite a siti di valore assoluto. È uno sviluppo verso il quale le nostre realtà territoriali sono sempre state accompagnate con attenzione e disponibilità dalla regione Toscana ”. L’intervento di chiusura è stato di Stefano Romagnoli, dirigente responsabile delle politiche di sviluppo e promozione del turismo della Regione Toscana che ha ricordato come il settore del turismo attraversi in toscana una fase di grande trasformazione considerato che la regione dispone di tanti “turismi” con modelli e storie diverse diversi ed è perciò necessario “fare rete” mettere insieme informazioni e capacità di accoglienza. “È necessario avere informazioni per valutare i pesi dei diversi comparti e predisporre politiche di accompagnamento ma anche per costruire un modello che faccia acquisire le informazioni alla struttura pubblica che è capace di metterle in rete con un sistema di valutazione omogenea. Ma c’è anche da lavorare con attenzione sul sistema di accoglienza con un censimento puntuale delle aree di sosta per valutare capacità e caratteristiche coinvolgendo i comuni, soprattutto quello più piccoli, per costruirne di nuove, per sensibilizzare non solo gli amministratori ma anche i pianificatori verso un turismo che è fondamentale per far conoscere le eccellenze del territorio che si basano su arte, storia, cultura e ambiente e che sono quelle che richiamano verso la toscana flussi importanti di turismo. La via Francigena è stata un’occasione e un modello di estremo interesse, ora si tratta di proseguire nella valorizzazione dell’esistente fornendo informazione e supporto a chi opera”.