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03/06/2014 - I sindacati al fianco di APC-Associazione Produttori Caravan e Camper per l’incentivazione alla rottamazione dei veicoli Euro 0 ed Euro 1

Al centro dell’incontro la manovra più urgente da mettere in atto per il rilancio dell’industria del caravanning, coinvolgendo il 37,5% del parco circolante nazionale ed a tutela delle oltre 7.300 risorse impiegate nel comparto. Il management di APC-Associazione Produttori Caravan e Camper, nelle persone del Presidente Jan de Haas, del Direttore Generale Francesca Tonini e del Direttore Marketing Gianni Brogini, ha condiviso con una significativa rappresentanza sindacale del territorio una serie di misure economiche affinché il mercato del settore possa intravedere dei concreti segnali di ripresa. Erano presenti Franco Capaccioli - Segretario Provinciale FIOM CGIL Siena, Flavia Capilli - Operatrice FIM CISL Firenze-Prato, Claudio Guggiari - Segretario Generale CGIL Siena, Giuseppe Cesarano - Operatore FIM Siena, Andrea Vermigli - FIM CISL, Alessandro Corti - FIOM CGIL. Argomento principale la proposta di una manovra per l’incentivazione alla rottamazione dei veicoli ricreazionali appartenenti alle classi Euro 0 e Euro 1, che ha riscosso il pieno supporto e sostegno da parte dei sindacati. Il parco circolante è, infatti, tra i più vetusti d’Europa secondo i dati ACI: delle 209.012 autocaravan, il 61,5% (128.542) ha più di 10 anni di età mentre il 28,6% (59.777) ha addirittura un’età superiore ai 20 anni. I veicoli circolanti Euro 0 e Euro 1 in Italia, immatricolati cioè in data antecedente al 1999, sono 78.368 unità. Si comprende pertanto come il rinnovo del parco circolante possa garantire non solo un impulso alla produttività, ma anche un abbattimento delle emissioni inquinanti e un superiore livello di efficienza dei consumi introducendo dotazioni di sicurezza più avanzate. I sindacati hanno rimarcato la necessità di mettere in atto, con l’aiuto del Governo, politiche fiscali e infrastrutturali per il futuro delle oltre 7.300 risorse impiegate a livello diretto e indiretto nella filiera. La presente manovra sarebbe funzionale anche a un’ammortizzazione degli oneri sociali statali, dal momento che la crisi ha portato in cassa integrazione un terzo del personale dipendente dell’industria del caravanning, passato da 1.700 a 1.300 addetti. Un rilancio del settore potrebbe inoltre rappresentare il canale ideale per stimolare la ripresa delle economie locali, come avvenuto in Francia e in Germania. Come emerso dal Rapporto Nazionale sul turismo in libertà in camper e in caravan 2014, che l’Associazione presenterà il prossimo 19 giugno a Roma, il mercato italiano ha subito una deflessione che ha visto il numero di autocaravan immatricolati scendere dalle circa 15mila del 2007 alle 3.763 unità immatricolate nel 2013; la riduzione del potere di acquisto delle famiglie, la difficoltà di accesso al credito al consumo, l’aumento dell’IVA e l’incremento dei prezzi del carburante hanno contribuito pesantemente a una tale contrazione della produzione. Nonostante ciò la qualità del prodotto italiano è ancora particolarmente apprezzata; l’Italia continua infatti ad essere il terzo produttore europeo di autocaravan, generando un fatturato annuo di 500 milioni di euro. Ben il 90% della produzione totale proviene dal Distretto Industriale della Val d’Elsa, conferma dell’eccezionale professionalità e singolare competenza sviluppate nel tempo dagli addetti del settore. In questo complesso scenario, le aziende produttrici hanno giustamente reagito con una spinta verso l'export, passato dal 55,4% della produzione nazionale nel 2010 al 77% nel 2011, facendosi  ambasciatrici del Made in Italy all’estero. "L’incontro con i sindacati - ha dichiarato Jan de Haas, Presidente APC-Associazione Produttori Caravan e Camper - è stato un ulteriore passo avanti per un potenziale piano di rilancio della nostra industria del caravanning che sta attraversando un lungo e preoccupante periodo di crisi. Nonostante ciò vogliamo e dobbiamo essere ottimisti; ci stiamo impegnando con le istituzioni per intraprendere azioni sistemiche e collettive a livello nazionale volte a tutelare i lavoratori impiegati nella filiera ed a salvaguardare il turismo all’aria aperta, che rappresenta una risorsa economica importante per il sistema Paese. Sono, infatti, oltre 3 milioni i turisti italiani e 2,6 milioni i turisti esteri che decidono di visitare la nostra penisola a bordo dei nostri veicoli, generando un fatturato annuo di 2,7 miliardi di euro”.
 


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