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02/05/2015 - Tra entusiasmo e contestazioni ha preso il via Expo 2015

Expo 2015 è finalmente partita, i cancelli dell’esposizione universale che ospitano 80 padiglioni di 145 paesi, sono stati aperti ieri 1° maggio e chiuderanno il prossimo 31 ottobre. Attesi 20 milioni di visitatori, mentre 10 milioni di biglietti sono già stati venduti. Presenti all’inaugurazione: il presidente del consiglio Matteo Renzi, l’ex presidente della repubblica Giorgio Napolitano e diversi esponenti del governo e dell’opposizione, insieme al sindaco di Milano Giuliano Pisapia. Anche il papa ha mandato un messaggio che è stato trasmesso durante la cerimonia di apertura, in cui ha affermato -“In un certo senso anche l’Expo incarna il paradosso dell’abbondanza, nutre la cultura dello spreco e non contribuisce a un modello di sviluppo equo e sostenibile”, “I veri protagonisti di questo evento –ha proseguito Bergoglio- dovrebbero essere le facce degli uomini e delle donne che sono affamati, che si sono ammalati e che sono anche morti a causa della mancanza di cibo”. Le celebrazioni si sono concluse con la sottoscrizione della Carta di Milano da parte del Premier Renzi e con le Frecce Tricolori dell’Aeronautica Militare (nella foto sopra) che hanno sorvolato il Sito Espositivo al termine del suo intervento.

Purtroppo, alla mattina delle celebrazioni per l'inaugurazione di Expo 2015, al pomeriggio si è alternata la rabbia dei No Expo (come vediamo nella foto), o meglio di una frangia violenta dei contestatori dell'Esposizione universale, che hanno rovinato la festa per l'apertura della manifestazione. L'entrata in scena dei gruppi più radicali (i cosiddetti black-bloc arrivati a centinaia a Milano da Francia, Germania, Spagna e mezza Italia) temuta fin dai giorni scorsi, si è puntualmente avverata: i gruppi di manifestanti vestiti di nero, distribuiti in vari punti del corteo, per due ore abbondanti hanno spaccato fioriere e vetrine dando fuoco ad auto e cassonetti, lanciando oggetti e molotov contro le forze dell'ordine, che hanno risposto con il lancio di 400 lacrimogeni, insomma una vera guerriglia urbana.